martedì 14 marzo 2017

Topolino n°922 - Topolino e il mistero del Mostro della Palude

Visto che gli altri articoli per cui hai idee non sono pronti, e che l'inattività è la prima causa di morte per i blog, andiamo avanti con questa immersione nei Topolini estratti dagli scatoloni in soffitta.

TOPOLINO 922

Anche questo Topolino 922 del Luglio 1973, al prezzo di 200 lire, ha una copertina di Perego. Qui, Quo e Qua riprovano a rendersi irriconoscibili con quegli orrendi cappelli multicolor, ma poi si infilano maglie identificative e il tutto diventa vano. I tre osservano dei pesci intenti a manifestare contro l'inquinamento. Da lì a poco QVO scatenerà la repressione a suon di manganelli ed olio di ricino.

Gettiamoci a pesce in questa lettura, e vediamo cosa ci aspetta.

TOPOLINO E IL MISTERO DEL MOSTRO DELLA PALUDE
A scrivere è ancora l'Anonimo, mentre i disegni sono di Paul Murry

Prima storia del numero, Topolino e il mistero del Mostro della Palude inizia con il nostro deciso a dedicare la serata alla TV, quando all'improvviso ecco giungere un suono orrendo dall'esterno. Topolino e un riluttante Pluto si mettono ad indagare, e si trovano davanti quelle che sembrano orme giganti nel terreno. Questo porta il topo all'unica soluzione logica:

La dicesse chiunque altro questa frase, ci farebbe la figura del coglione

Subito dopo giunge Basettoni, che ovviamente non sapendo che pesci pigliare contatta immediatamente un privato cittadino, lo carica sulla volante della polizia

Rossa però, che blu faceva troppo anni '60

E i due seguono le orme del mostro, prima in avanti, poi quando queste scompaiono a ritroso. Insieme a loro, un secondo poliziotto e Pluto, che non si poteva mica lasciare il cane a casa. Sulla prima impronta trovano del fango che il cane - evidentemente no, non si poteva - fiuta per poi puntare in direzione della Palude dello Smog. Bella forza, considerato che è subito accanto.

Adesso bisognerebbe capire se il mostro è davvero nella palude, ma la creatura viene informata che non ci sarebbero abbastanza pagine anche per quello e lancia un grido. Il commissario, l'agente, Topolino e Pluto raccolgono tutto il proprio coraggio, estraggono le pistole

E... no, niente

Comincia quindi la battuta di caccia al mostro nella palude, mentre Topolino viene mandato in città a tranquillizzare la popolazione. Ma sono già scappati tutti, quindi il nostro, dopo aver sentito il grido del mostro decide di tornare alla palude. Qui si imbatte in Basettoni, che ha perso tutti i suoi uomini, apparentemente scomparsi dopo che la creatura ha gridato. A questo punto devono trovare un modo per esplorare la palude rapidamente. E per fortuna Pluto trova l'oggetto adatto.

Che coincidenza fortuita e per nulla sospetta

I nostri si mettono quindi in viaggio, ma dopo aver urtato contro un tronco sommerso finiscono in una trappola: un telo che nasconde un recinto elettrificato con cancello automatico.

No, non me lo sono inventato, è proprio un telo che nasconde un recinto elettrificato con cancello automatico

A questo punto Basettoni e Topolino realizzano che FORSE la coincidenza fortuita era una trappola. Intanto si è anche aperta una falla nella barca, quindi occorre agire alla svelta per mettersi in salvo. E Topolino ha un'idea.

Improvvisarsi McGyver e trasformare la barca in un elicottero

Grazie a questa soluzione, riescono a sfuggire al recinto e atterrano nel parco di Topolinia, dove scoprono di non essere soli in città. Ci sono infatti anche due criminali ben noti: Dan il Terribile (che qui però viene chiamato Dan il Pericoloso) e Tappetto.

Sì insomma, questi due.

Questi vedono il velivolo improvvisato affondato nella fontana del parco e decidono che non vale la pena indagare, ma preferiscono darsi al saccheggio della città deserta, quando vengono catturati dal mostro, che si rivela essere solo un camioncino con una pressa in grado di incidere le impronte sull'asfalto. Seguendolo, Basettoni e Topolino trovano una strada segreta nella palude che li conduce al covo del misterioso nemico che ha creato il mostro.

Proprio lui, Spennacchiotto lo scienziato tristanzuolo malvagio

Questi propone a Dan e Tappetto di collaborare con lui, in cambio di una parte del bottino, e i due accettano. Topolino e Basettoni non sanno come fermare i tre da soli, ma Pluto fortunatamente scova il luogo dove sono prigionieri i poliziotti di Topolinia e i due li liberano. Raggiungono la città proprio mentre Spennacchiotto sta tradendo i suoi complici, arrestandoli tutti e tre.

Commento: La trama tutto sommato regge bene, con le solite forzature tipiche del topo che però non danno troppo fastidio. I disegni di Murry sono ben espressivi, anche se l'inchiostratore forse non era del tutto sobrio mentre lavorava. Nel complesso, è una buona storia.

ZIO PAPERONE E LA GARA ALL'ULTIMO CENT
Strobl ai disegni. Fine delle informazioni disponibili

Trama: Zio Paperone è perfettamente al pari di Rockerduck in termini di ricchezza. Le sue preoccupazioni per questo pareggio aumentano quando il suo rivale causa il crollo del deposito per un piccolo problema tecnico del suo aereo nuovo.

Si insomma, una quisquilia tecnica

RK si offre però di vendergli l'aereo per una cifra non superiore ai dieci dollari che riterrà adatta, e Paperone firma il contratto. Per scoprire poi che Rockerduck vuole la Numero Uno. Obbligato, ZP consegna la moneta e immediatamente va in bancarotta, il suo oro sprofonda nel terreno e quando prova a mettersi in cerca di Rockerduck il velivolo precipita nell'oceano. Costretto a elemosinare, Paperone si imbatte a sorpresa nel rivale, ridotto sul lastrico a propria volta per effetto della moneta. Restituita questa a Paperone, la situazione torna alla normalità, e anche il bombetta si rimette in carreggiata vendendo l'aereo che si è provvidenzialmente spiaggiato (Ci sarà stato uno tsunami, per trainare un aereo di oro puro fino a riva dal mezzo dell'oceano). Una settimana dopo, i due rivali si incontrano per stabilire chi dei due è il più ricco. E ovviamente ZP vince grazie alla Numero Uno.

Commento: Nonostante sia una trama vista e rivista (lo Zione che finisce in bancarotta una volta separato dalla Numero Uno) c'è qualcosa nell'espressività di Strobl che mi ha fatto apprezzare la lettura. Non so, forse è la scena in cui i due rivali si ritrovano sulla spiaggia, ma questa storia mi è piaciuta molto di più del riempitivo standard. Bravo Strobl, bravo anonimo. Non mi aspettavo niente di che, e invece siete riusciti a sorprendermi piacevolmente.

PIPPO E L'EFFETTO BOMBA
Su, non fate gli innocentini, lo sapete chi è l'autore. I disegni sono di Pier Lorenzo De Vita

Trama: Spennacchiotto, scienziato tristanzuolo che una ne pensa e cento ne fa (di male azioni) si allea con il miliardario scozzese Mc-Mac per attuare spionaggio industriale. Tocca a Topolino e Pippo affrontare la minaccia, recandosi in Scozia...
Mi dispiace, non ci riesco. Non esiste modo in cui un essere umano possa riassumere quest'opera del Maestro Fanton senza ridurne il valore di non-sense puro che si respira ad ogni pagina. Tra duelli di sciabola in uno spazio affollato di satelliti pieni di diodi giargianesi, gente che si paracaduta sulla terra dalle astronavi, un Pippo con poteri alimentati dai misteriosi, mirabolanti Radioisotopi, il maggiordomo Alcibiade che, poveretto, finisce ipnotizzato da Pippo più e più volte, e ovviamente lo scontro finale in cui la polizia decide, per buona misura, di arrestare anche Topolino, Pippo e il Commisario Basettoni, non si può non restare ipnotizzati.

Commento: L'avete già letto. Aggiungo che non sono un fan dei disegni di Pier Lorenzo De Vita, quindi non riesco ad apprezzarli. Magari a qualcuno piacciono di più. Questa storia rimane un esempio pratico del perché avere nostalgia di Topolino degli anni '70 sia follia. Ma anche un esempio dell'estro del Maestro Fanton.

LE GIOVANI MARMOTTE CONTRO IL TERRIBILE GIOCATTOLAIO
Jerry Siegel alla storia, Guido Scala ai disegni

Trama: Qui, Quo e Qua, insieme alle altre Giovani Marmotte, vengono incaricati dal Gran Mogol di raccogliere giocattoli per i bambini bisognosi. Il loro impegno però non produce risultati. Improvvisamente, mentre si trovano in riflessione nella foresta, vengono aggrediti da indiani e cowboy giocattolo, per poi essere salvati da un altro giocattolo, il Barone Verde. Questi li libera dalle corde, ma non riesce a spiegare loro perché i cowboy e gli indiani ce l'abbiano con loro, perché la batteria finisce.
Ve lo giuro, l'unica parola con cui riesco a completare questa frase è "Perché sì!"

Con le spalle al muro, Qui, Quo e Qua vengono salvati da un Cono Rosso, che li trasporta nel magico Paese dei Balocchi, Giocattolandia. Qui li attende il Re Giocattolaio, che spiega loro cosa sta succedendo (o almeno ci prova): il suo ex-assistente, Abelardo, anni prima ha tentato la ribellione. Esiliato, ha giurato vendetta, e ora guida un'armata di giocattoli con cui conquistare prima il Paese dei Balocchi e poi la Terra. Le tre Giovani Marmotte accettano la missione affidata loro dal Re Giocattolaio, fermare Abelardo, e partono verso il suo rifugio, affrontandone alcuni emissari lungo la strada, ma i tre vengono catturati e imprigionati da Abelardo, che si appresta poi a guidare il proprio esercito contro il Re.

Questa tavola la adoro. Scala disegna con le proporzioni che si sono prese una vacanza, ma mi piace tantissimo.

Il Re e il suo esercito vengono sbaragliati, ed Abelardo sembra destinato a vincere, obbligando anche il Re a cedere la sua corona, ma poco prima che possa attaccare anche la Terra sopraggiungono le tre GM, liberatesi usando dei trampoli costruiti proprio da Abelardo. I tre fermano il malvagio, usando il potere della corona del Re Giocattolaio, che costringe chiunque ad obbedire agli ordini di chi la indossa fintanto che si trova sul suolo di Giocattolandia. Perché il Re non ne ha usato il potere?

Alzheimer, ecco perché.

Alla fine Abelardo viene messo a lavorare nella fabbrica di lecca lecca del castello, Giocattolandia viene ricostruita e Qui, Quo e Qua tornano a casa, venendo ricompensati dal Re Giocattolaio con abbastanza giocattoli per vincere la gara mostrando grande generosità.

Commento: Mi è sempre piaciuta questa storia. Sicuramente la trama di Jerry Siegel è debole (non viene mai spiegato ad esempio perché i cowboy e gli indiani attacchino Qui, Quo e Qua. Specie considerato che l'esercito di Abelardo è formato da soldati e mostri), ma personalmente la trovo comunque d'intrattenimento. E i disegni di Scala donano alcune scene che semplicemente adoro. Sfido che poi ne hanno fatto una saga.

Nel complesso, il numero 922 è assolutamente da comprare se si trova in una bancarella. Se siete un fan di Fanton e del suo Niente Costruttivo, c'è dentro Pippo e l'effetto bomba. Se vi piace Scala (o il Siegel disneyano, chi sono io per giudicare) questa è una delle sue storie più famose. Se vi piace Paul Murry, la sua storia merita. E persino il riempitivo di Strobl contiene alcune parti che vale la pena vedere. Diversamente da tutti gli altri, questa storia si trova in italiano solo su questo numero. Le altre potete reperirle invece anche in varie ristampe o raccolte.

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