lunedì 20 marzo 2017

I supereroi del fumetto Disney (pt.1, XX secolo) - da Superpippo a Tuba Mascherata, passando per Vespe, Farfalle e Super Laureati

Era da un po' che volevo fare questo articolo, quindi finalmente mi prendo un po' di tempo e lo faccio. Ora, il mondo del fumetto Disney di supereroi ne ha prodotti tanti. Tra americani, italiani e brasiliani, tantissimi cani e paperi in calzamaglia hanno calcato la scena. Vediamo un po' come è andata in ordine cronologico.

SUPERPIPPO
Proprio lui


Correva l'anno 1965. Il mondo del fumetto era in fermento per la rinascita dei supereroi, che dopo il crollo degli anni '50 che aveva messo fine alla Golden Age erano tornati in auge (in quella che poi sarebbe stata nota come Silver Age) E questa volta anche il mondo Disney si buttava a pesce nel mondo dei supereroi, anche se lo faceva in modo del tutto particolare.
L'idea originale per Super Pippo è di Del Connell, che ne propone il prototipo nella storia L'Ultra Pippo contro Macchia Nera. Questa versione di Super Goof, chiamata Ultra Pippo in Italia (foreshadowing degli Ultraheroes(?)) nacque dall'ingerimento da parte di Pippo di un propellente sperimentale ideato da Archimede. Sarà Paul Murry a crearne il design, composto da mantello blu e pigiama di flanella rossa con una S sul petto. I colori scelti sono un palese richiamo a Superman.
Dopo questa storia, non passa molto prima che Super Goof calchi di nuovo le scene. Questa volta, i poteri di Pippo derivano dalle a noi ben note Super Arachidi. Queste, insieme alla versione definitiva di Super Pippo, esordiscono in una rivista dedicata proprio alle sue avventure, nella storia Pippo e i ladroni di Zanzipar, sempre dalle matite di Paul Murry ma sceneggiata da Bob Ogle. Nel corso del tempo al supereroe saranno dati, oltre ai poteri di Superman (volo, superforza, vista calorifica e a raggi X e così via) anche poteri del tutto inusuali come la capacità di percepire a distanza qualunque programma televisivo.
Super Pippo si diffonderà rapidamente nei fumetti di altri paesi. In Italia arrivano soprattutto produzioni americane, dato che, dopo tre anni dall'uscita di Pippo e i ladroni di Zanzipar sul Topolino libretto 515, esordirà in Italia Paperinik. In Brasile, invece, SuperPippo avrà successo e diverrà membro del Club dei Supereroi nel 1986.
Nel 1984 chiude negli USA la rivista Super Goof. Il Club dei Supereroi brasiliano non gli sopravvive a lungo, scomparendo dalle scene quasi completamente nel 1987. E in Italia Super Pippo sparisce ben presto, dato lo scarso interesse sempre rivoltogli.
Questo fino al 1998, quando Francesco Artibani e Alessandro Perina creano Super Pippo e l'ultima arachide, storia che segna il ritorno dell'eroe in azione quando affronta un gruppo di alieni. Sconfitti gli invasori usando quella che crede sia l'ultima arachide, Pippo decide di sradicarne la pianta, per poi scoprire che le arachidi hanno cominciato a spuntare sottoterra. La storia quindi segna il ritorno in azione di Super Pippo, anche se le storie a lui dedicate continuano a non essere tante.
Ritorna ancora una volta in scena quando Eta Beta forma gli Ultraheroes nell'omonima saga. Con un nuovo costume dal design opinabile, Super Pippo affronta e sconfigge Inquinator e un Eta Beta gigantesco.

Per quanto non compaia spesso quanto Paperinik, Super Pippo è senza dubbio un'icona dei supereroi Disney. Sarebbe bello che qualcuno decidesse di dedicargli un po' di tempo, perché è un personaggio che potrebbe sorprendere.

VESPA VERMIGLIA
E io che pensavo che a certe droghe cose saremmo arrivati dopo

Vespa Vermiglia è il secondo supereroe che esordisce nel fumetto Disney. Primo e unico supereroe ricorrente ad essere non solo un umano, ma anche un personaggio a sé stante, Vespa Vermiglia nasce nel 1967. Nato anch'egli dalla matita di Paul Murry su idea di Cecil Beard nella storia Topolino e il mistero di Vespa Rossa, questo personaggio così inusuale sarebbe scomparso probabilmente subito (tanto che negli USA non fu mai pubblicato nessun altro fumetto su di lui) se gli autori brasiliani non avessero deciso di utilizzarlo alcune volte tra il 1975 e il 1979. Nel 1986, diviene il presidente del Club dei Supereroi, eletto da tutti i membri del gruppo (eccetto che da Paper Bat, che vota per sé stesso).
Compare in tutte le avventure del Club, ma dopo la scomparsa di quest'ultimo è completamente scomparso.
I poteri di Vespa Vermiglia includono il volo, una forza superiore alla media e un cervello, il che è piuttosto raro nel Club dei Supereroi.

SUPER GILBERTO
Complimenti Gilberto, sei l'unico Robin esistente nel mondo Disney. Ci voleva un certo impegno.

Sempre nel 1967, nella storia Super Pippo l'antitornado, Gilberto, il geniale nipote di Pippo, scopre per puro caso l'identità segreta dello zio. Questi decide perciò di prenderlo come suo assistente (non che Gilberto avesse chiesto qualcosa) facendolo diventare Super Gilberto. Di per sé non ci sono differenze fondamentali tra Super Pippo e Super Gilberto, eccezion fatta per la sua intelligenza.
Manco a dirlo, anche Super Gilberto entrerà nel Club dei Supereroi, dove svolgerà il ruolo di cervello del gruppo insieme a Vespa Vermiglia.
Viene utilizzato tutt'oggi in alcune storie di Super Pippo, sempre nel ruolo di assistente dell'eroe nella sua lotta contro il crimine.

PAPERINIK
1969. Facciamo che su Paperinik, PK, Pikappa e tutto il resto scrivo qualcosa a parte, ok? Altrimenti restiamo qua fino a domani.

PAPERINIKA
La prova vivente che non tutte le ciambelle escono col buco
Paperinika nasce nel 1973 dalla mente di Martina e i disegni di Giorgio Cavazzano, nella storia Paperinika e il filo di Arianna. Qui, Paperina, rappresentata come femminista all'ennesima potenza, inizia la sua crociata come Diabolica Vendicatrice. Rubato a Paperinik il nome Scelto il nome di battaglia di Paperinika, grazie all'amica Genialina Edy Son (praticamente la sua Archimede) viene in possesso di un grande armamentario utile a combattere coloro che hanno vilipeso il gentilsesso.
Paperinika è un personaggio mal sopportato dai lettori italiani, come dagli autori: lo dimostra lo scarso numero di storie a lei dedicato.
ANCHE LEI entra a far parte del Club dei Supereroi Brasiliano, e le storie in cui compare in Brasile sono più numerose che in qualunque altra parte del mondo.
Ha inoltre fatto parte degli Ultraheroes.
Degna di nota è la storia danese pubblicata su di lei, in cui le viene dato un look completamente nuovo che la fa somigliare molto di più a Dolly Paprika, la compagna di Fantomius (che fu ispiratore di Paperinik).
Il personaggio di Paperinika è un unicum nel mondo Disney perché nessun altro supereroe del mondo papero (salvo forse Iron Ciccius) ha mai avuto così scarsa popolarità tra i lettori italiani. Perché è difficile dirlo, ma forse qualcuno dovrebbe tentare di lavorare su di lei per renderla più gradevole.
Degno di nota (aka non posso andare avanti senza nominarlo) è il quadrilatero amoroso tra lei, Paperinik, Paperino e Paperina. I due infatti provano attrazione l'uno per l'altra (che mascherano al meglio possibile con dell'odio), attrazione che però soffocano per le loro controparti civili.

PAPER BAT
Miglior supereroe Disney, stacce


Primo supereroe nato in Brasile, Paper Bat viene creato da Ivan Saidenberg nel 1973 nella storia eponima. Originariamente, quello di Paper Bat è un costume adottato da Paperoga per infiltrarsi a una festa in maschera, ma qui riesce fortuitamente a sventare una rapina dei Bassotti. Da quel momento, Paperoga decide di adottare il costume del pipistrello rosso (in Brasile si chiama infatti Morcego Vermelho) e proteggere la città. Sì, fa parte del Club dei Supereroi.
Ovvia parodia di Bat Man, con un costume che ricalca quello dell'uomo pipistrello interpretato da Adam West, Paper Bat incontra un'enorme successo in Brasile, dove sono state prodotte oltre duecento storie sul personaggio. Poche sono invece le storie italiane prodotte su di lui, e il ruolo di maggior rilievo del papero pipistrello si ha nella saga degli Ultraheroes (il suo combattimento contro Macchia Nera rimane l'apice della serie).
Come Super Pippo, anche Paper Bat meriterebbe un ruolo di maggior rilievo. Non pretendo un PBNA, ma credo che concedere più spazio anche a lui potrebbe essere una buona idea.

BAT CARIOCA
I brasiliani volevano davvero recuperare lo svantaggio numerico dei loro Supereroi, vero?

Bat Carioca, la controparte di Josè Carioca ideata sempre da Ivan Saidenberg. Palesemente basata su Paper Bat (il nome originale è Morcego Verde, chiaro riferimento a Paper Bat aka Morcego Vermelho), questo supereroe debutta nel 1975, due anni dopo Paper Bat, ed è rimasto circoscritto al solo Brasile. Non ha superpoteri, non ha super strumenti, è semplicemente José che gira travestito e prova a fare il supereroe. Il fatto che anche lui faccia parte del Club dei Supereroi fa davvero riflettere sulla loro politica di ammissione.
Sempre meglio di Iron Ciccius però.

FARFALLA PURPUREA
Sì, ci tenevano davvero a recuperare


Prima e unica supereroina brasiliana, Farfalla Purpurea è l'alter ego di Gloria creato da Gérson L. B. Teixeira e disegnata da Luiz Podavin. Se vi state chiedendo chi sia Gloria, è la fidanzata di Paperoga in Brasile e al di fuori di esso è comparsa solo una volta, in una foto di una storia danese mai arrivata in Italia. Anche la Farfalla ha fatto parte del Club, ultima componente del team. Ad essere onesti però quantomeno Farfalla Purpurea possiede un armamentario decente.
Personalmente non considero Farfalla Purpurea un cattivo personaggio, semplicemente per introdurre lei dovrebbero introdurre Gloria, e questo sinceramente complicherebbe le cose.

TUBA MASCHERATA
Anche lui comunque fa la sua figura, specie qua in mezzo


Tuba Mascherata è l'alter ego di Zio Paperone. Creato da Marconi e disegnato da Massimo de Vita, Tuba Mascherata è l'ultimo supereroe del XX° secolo. Nato nel 1987 per ripicca di Zio Paperone verso Paperinik e Paperinika, sconfigge fortuitamente i Bassotti, ma alla fine i due supereroi promettono che difenderanno il Deposito e Zio Paperone appende il mantello al chiodo. Ricompare in una storia brasiliana, in un falso futuro alternativo ideato da Paperino e nella saga degli Ultraheroes, in cui si lamenta di non essere stato invitato a far parte del gruppo.
Lui no, non fa parte del Club. Fortunatamente per la sua reputazione è nato troppo tardi.
Si potrebbe riprendere? Please?


E questo è quanto per il ventesimo secolo. Nella prossima parte, vedremo i supereroi creati dagli autori disney nel nuovo millennio.

martedì 14 marzo 2017

Topolino n°922 - Topolino e il mistero del Mostro della Palude

Visto che gli altri articoli per cui hai idee non sono pronti, e che l'inattività è la prima causa di morte per i blog, andiamo avanti con questa immersione nei Topolini estratti dagli scatoloni in soffitta.

TOPOLINO 922

Anche questo Topolino 922 del Luglio 1973, al prezzo di 200 lire, ha una copertina di Perego. Qui, Quo e Qua riprovano a rendersi irriconoscibili con quegli orrendi cappelli multicolor, ma poi si infilano maglie identificative e il tutto diventa vano. I tre osservano dei pesci intenti a manifestare contro l'inquinamento. Da lì a poco QVO scatenerà la repressione a suon di manganelli ed olio di ricino.

Gettiamoci a pesce in questa lettura, e vediamo cosa ci aspetta.

TOPOLINO E IL MISTERO DEL MOSTRO DELLA PALUDE
A scrivere è ancora l'Anonimo, mentre i disegni sono di Paul Murry

Prima storia del numero, Topolino e il mistero del Mostro della Palude inizia con il nostro deciso a dedicare la serata alla TV, quando all'improvviso ecco giungere un suono orrendo dall'esterno. Topolino e un riluttante Pluto si mettono ad indagare, e si trovano davanti quelle che sembrano orme giganti nel terreno. Questo porta il topo all'unica soluzione logica:

La dicesse chiunque altro questa frase, ci farebbe la figura del coglione

Subito dopo giunge Basettoni, che ovviamente non sapendo che pesci pigliare contatta immediatamente un privato cittadino, lo carica sulla volante della polizia

Rossa però, che blu faceva troppo anni '60

E i due seguono le orme del mostro, prima in avanti, poi quando queste scompaiono a ritroso. Insieme a loro, un secondo poliziotto e Pluto, che non si poteva mica lasciare il cane a casa. Sulla prima impronta trovano del fango che il cane - evidentemente no, non si poteva - fiuta per poi puntare in direzione della Palude dello Smog. Bella forza, considerato che è subito accanto.

Adesso bisognerebbe capire se il mostro è davvero nella palude, ma la creatura viene informata che non ci sarebbero abbastanza pagine anche per quello e lancia un grido. Il commissario, l'agente, Topolino e Pluto raccolgono tutto il proprio coraggio, estraggono le pistole

E... no, niente

Comincia quindi la battuta di caccia al mostro nella palude, mentre Topolino viene mandato in città a tranquillizzare la popolazione. Ma sono già scappati tutti, quindi il nostro, dopo aver sentito il grido del mostro decide di tornare alla palude. Qui si imbatte in Basettoni, che ha perso tutti i suoi uomini, apparentemente scomparsi dopo che la creatura ha gridato. A questo punto devono trovare un modo per esplorare la palude rapidamente. E per fortuna Pluto trova l'oggetto adatto.

Che coincidenza fortuita e per nulla sospetta

I nostri si mettono quindi in viaggio, ma dopo aver urtato contro un tronco sommerso finiscono in una trappola: un telo che nasconde un recinto elettrificato con cancello automatico.

No, non me lo sono inventato, è proprio un telo che nasconde un recinto elettrificato con cancello automatico

A questo punto Basettoni e Topolino realizzano che FORSE la coincidenza fortuita era una trappola. Intanto si è anche aperta una falla nella barca, quindi occorre agire alla svelta per mettersi in salvo. E Topolino ha un'idea.

Improvvisarsi McGyver e trasformare la barca in un elicottero

Grazie a questa soluzione, riescono a sfuggire al recinto e atterrano nel parco di Topolinia, dove scoprono di non essere soli in città. Ci sono infatti anche due criminali ben noti: Dan il Terribile (che qui però viene chiamato Dan il Pericoloso) e Tappetto.

Sì insomma, questi due.

Questi vedono il velivolo improvvisato affondato nella fontana del parco e decidono che non vale la pena indagare, ma preferiscono darsi al saccheggio della città deserta, quando vengono catturati dal mostro, che si rivela essere solo un camioncino con una pressa in grado di incidere le impronte sull'asfalto. Seguendolo, Basettoni e Topolino trovano una strada segreta nella palude che li conduce al covo del misterioso nemico che ha creato il mostro.

Proprio lui, Spennacchiotto lo scienziato tristanzuolo malvagio

Questi propone a Dan e Tappetto di collaborare con lui, in cambio di una parte del bottino, e i due accettano. Topolino e Basettoni non sanno come fermare i tre da soli, ma Pluto fortunatamente scova il luogo dove sono prigionieri i poliziotti di Topolinia e i due li liberano. Raggiungono la città proprio mentre Spennacchiotto sta tradendo i suoi complici, arrestandoli tutti e tre.

Commento: La trama tutto sommato regge bene, con le solite forzature tipiche del topo che però non danno troppo fastidio. I disegni di Murry sono ben espressivi, anche se l'inchiostratore forse non era del tutto sobrio mentre lavorava. Nel complesso, è una buona storia.

ZIO PAPERONE E LA GARA ALL'ULTIMO CENT
Strobl ai disegni. Fine delle informazioni disponibili

Trama: Zio Paperone è perfettamente al pari di Rockerduck in termini di ricchezza. Le sue preoccupazioni per questo pareggio aumentano quando il suo rivale causa il crollo del deposito per un piccolo problema tecnico del suo aereo nuovo.

Si insomma, una quisquilia tecnica

RK si offre però di vendergli l'aereo per una cifra non superiore ai dieci dollari che riterrà adatta, e Paperone firma il contratto. Per scoprire poi che Rockerduck vuole la Numero Uno. Obbligato, ZP consegna la moneta e immediatamente va in bancarotta, il suo oro sprofonda nel terreno e quando prova a mettersi in cerca di Rockerduck il velivolo precipita nell'oceano. Costretto a elemosinare, Paperone si imbatte a sorpresa nel rivale, ridotto sul lastrico a propria volta per effetto della moneta. Restituita questa a Paperone, la situazione torna alla normalità, e anche il bombetta si rimette in carreggiata vendendo l'aereo che si è provvidenzialmente spiaggiato (Ci sarà stato uno tsunami, per trainare un aereo di oro puro fino a riva dal mezzo dell'oceano). Una settimana dopo, i due rivali si incontrano per stabilire chi dei due è il più ricco. E ovviamente ZP vince grazie alla Numero Uno.

Commento: Nonostante sia una trama vista e rivista (lo Zione che finisce in bancarotta una volta separato dalla Numero Uno) c'è qualcosa nell'espressività di Strobl che mi ha fatto apprezzare la lettura. Non so, forse è la scena in cui i due rivali si ritrovano sulla spiaggia, ma questa storia mi è piaciuta molto di più del riempitivo standard. Bravo Strobl, bravo anonimo. Non mi aspettavo niente di che, e invece siete riusciti a sorprendermi piacevolmente.

PIPPO E L'EFFETTO BOMBA
Su, non fate gli innocentini, lo sapete chi è l'autore. I disegni sono di Pier Lorenzo De Vita

Trama: Spennacchiotto, scienziato tristanzuolo che una ne pensa e cento ne fa (di male azioni) si allea con il miliardario scozzese Mc-Mac per attuare spionaggio industriale. Tocca a Topolino e Pippo affrontare la minaccia, recandosi in Scozia...
Mi dispiace, non ci riesco. Non esiste modo in cui un essere umano possa riassumere quest'opera del Maestro Fanton senza ridurne il valore di non-sense puro che si respira ad ogni pagina. Tra duelli di sciabola in uno spazio affollato di satelliti pieni di diodi giargianesi, gente che si paracaduta sulla terra dalle astronavi, un Pippo con poteri alimentati dai misteriosi, mirabolanti Radioisotopi, il maggiordomo Alcibiade che, poveretto, finisce ipnotizzato da Pippo più e più volte, e ovviamente lo scontro finale in cui la polizia decide, per buona misura, di arrestare anche Topolino, Pippo e il Commisario Basettoni, non si può non restare ipnotizzati.

Commento: L'avete già letto. Aggiungo che non sono un fan dei disegni di Pier Lorenzo De Vita, quindi non riesco ad apprezzarli. Magari a qualcuno piacciono di più. Questa storia rimane un esempio pratico del perché avere nostalgia di Topolino degli anni '70 sia follia. Ma anche un esempio dell'estro del Maestro Fanton.

LE GIOVANI MARMOTTE CONTRO IL TERRIBILE GIOCATTOLAIO
Jerry Siegel alla storia, Guido Scala ai disegni

Trama: Qui, Quo e Qua, insieme alle altre Giovani Marmotte, vengono incaricati dal Gran Mogol di raccogliere giocattoli per i bambini bisognosi. Il loro impegno però non produce risultati. Improvvisamente, mentre si trovano in riflessione nella foresta, vengono aggrediti da indiani e cowboy giocattolo, per poi essere salvati da un altro giocattolo, il Barone Verde. Questi li libera dalle corde, ma non riesce a spiegare loro perché i cowboy e gli indiani ce l'abbiano con loro, perché la batteria finisce.
Ve lo giuro, l'unica parola con cui riesco a completare questa frase è "Perché sì!"

Con le spalle al muro, Qui, Quo e Qua vengono salvati da un Cono Rosso, che li trasporta nel magico Paese dei Balocchi, Giocattolandia. Qui li attende il Re Giocattolaio, che spiega loro cosa sta succedendo (o almeno ci prova): il suo ex-assistente, Abelardo, anni prima ha tentato la ribellione. Esiliato, ha giurato vendetta, e ora guida un'armata di giocattoli con cui conquistare prima il Paese dei Balocchi e poi la Terra. Le tre Giovani Marmotte accettano la missione affidata loro dal Re Giocattolaio, fermare Abelardo, e partono verso il suo rifugio, affrontandone alcuni emissari lungo la strada, ma i tre vengono catturati e imprigionati da Abelardo, che si appresta poi a guidare il proprio esercito contro il Re.

Questa tavola la adoro. Scala disegna con le proporzioni che si sono prese una vacanza, ma mi piace tantissimo.

Il Re e il suo esercito vengono sbaragliati, ed Abelardo sembra destinato a vincere, obbligando anche il Re a cedere la sua corona, ma poco prima che possa attaccare anche la Terra sopraggiungono le tre GM, liberatesi usando dei trampoli costruiti proprio da Abelardo. I tre fermano il malvagio, usando il potere della corona del Re Giocattolaio, che costringe chiunque ad obbedire agli ordini di chi la indossa fintanto che si trova sul suolo di Giocattolandia. Perché il Re non ne ha usato il potere?

Alzheimer, ecco perché.

Alla fine Abelardo viene messo a lavorare nella fabbrica di lecca lecca del castello, Giocattolandia viene ricostruita e Qui, Quo e Qua tornano a casa, venendo ricompensati dal Re Giocattolaio con abbastanza giocattoli per vincere la gara mostrando grande generosità.

Commento: Mi è sempre piaciuta questa storia. Sicuramente la trama di Jerry Siegel è debole (non viene mai spiegato ad esempio perché i cowboy e gli indiani attacchino Qui, Quo e Qua. Specie considerato che l'esercito di Abelardo è formato da soldati e mostri), ma personalmente la trovo comunque d'intrattenimento. E i disegni di Scala donano alcune scene che semplicemente adoro. Sfido che poi ne hanno fatto una saga.

Nel complesso, il numero 922 è assolutamente da comprare se si trova in una bancarella. Se siete un fan di Fanton e del suo Niente Costruttivo, c'è dentro Pippo e l'effetto bomba. Se vi piace Scala (o il Siegel disneyano, chi sono io per giudicare) questa è una delle sue storie più famose. Se vi piace Paul Murry, la sua storia merita. E persino il riempitivo di Strobl contiene alcune parti che vale la pena vedere. Diversamente da tutti gli altri, questa storia si trova in italiano solo su questo numero. Le altre potete reperirle invece anche in varie ristampe o raccolte.

domenica 12 marzo 2017

Topolino n°829 - Zio Paperone e il Tesoro di Montezuma

Prima o poi mi ero ripromesso di aprire questo blog. Era il 2014 quando l'ho "aperto" e da allora è rimasto a prendere polvere. Però, dopo oltre due anni, ho finalmente deciso di scriverci qualcosa.

E cosa?

La recensione di un Topolino a caso preso dalla mia libreria. Tanto ne ho talmente tanti che questo blog può campare per decenni solo di questo. Il business definitivo insomma.

Andrò nel dettaglio con la storia o le storie principali del numero, mentre con le altre mi terrò più sul vago.

Detto ciò, senza altro indugio iniziamo.

TOPOLINO 829

Sì, le immagini se posso le prendo da Inducks
Molto meglio che fare una foto ai miei Topolini, specie a quelli più vecchi.

Il numero 829, venduto nell'ottobre del 1971 per lire 150.
Copertina con un Quoide (ossia un Qu* che per mantenere l'anonimato ha indossato un cappello tricolore) intento a suonare un tamburo, la cui fascia si infila nella camicia anziché girargli intorno alla vita. Il tutto ovviamente disegnato da quell'artista ciclopico di Perego, che sicuramente è stato obbligato a fare due occhi sotto qualche oscura minaccia.

Iniziamo quindi a leggere.

ZIO PAPERONE E IL TESORO DI MONTEZUMA
Martina/Chierchini

Zio Paperone, Paperino e i tre nipotini alla ricerca del Tesoro di Montezuma. Formula classica, insomma.
La storia inizia in medias res, come fosse Fanton, con un'inquadratura di una piramide mesoamericana abbastanza pezzente, per poi passare ai paperi che avanzano nel deserto a passo di marcia. Ovviamente se non l'aveste capito a dare il passo è lo Zione. 
Apprendiamo che questa volta i nipoti non sanno neanche perché sono in marcia, dato che ZP dopo avergli promesso una vacanza al mare li ha caricati su un mercantile e li ha trascinati nel deserto del Messico.

Undici ore di marcia, e nessuno ha sollevato obiezioni

Insomma, il motivo lo saprete tutti, Zio Paperone ha trovato il solito vecchio libro su cui è indicato il solito vecchio tesoro. Queste storie sono sempre fatte con lo stampino. Nota di merito per l'autore del libercolo però.

Anche la Bamba Editore non scherza comunque

A quanto pare FERNANDO Cortès (che scrivere Hernan pareva brutto, siamo italiani, mica spagnoli) ha nascosto la maggior parte del Tesoro di Montezuma in una piramide e l'ha lasciato lì. Alla mercé del primo fesso che fosse passato di lì.

Chiaramente c'è anche tutta una storia sulla maledizione che trasformerebbe chi per primo toccherà il tesoro in statua di sale. Ma chi ce l'ha messa la maledizione? Gli Aztechi? Fernando? Panzanas? Non lo sapremo mai.

Dopo due ore di marcia e dopo che lo Zione ha quasi ucciso tutti facendo cadere da un dirupo Paperino
Notare tra l'altro il font delle onomatopee

Si può proseguire verso la zona archeologica. A quanto pare i libri scritti nel 1856 tendono ad avere il vizio di non essere aggiornati, perciò la piramide ora è sorvegliata. Si potrebbe entrare pagando


Ma Zio Paperone ha idee migliori.

Di sorveglianti però ce ne sono ben due, ben decisi a far pagare ai paperi il giusto biglietto d'ingresso.

Pablo e Pedro, aztechi (?), addetti alla biglietteria e sorveglianti dal grilletto facile

Segue la cacciata dei paperi, che proveranno a rientrare. Ma siamo in una storia di Martina, quindi non si può fare legalmente. E allora?

Allora si scava.

Peccato che dall'altra parte ad aspettare ci siano Pablo e Pedro, che hanno deciso che la pena di morte è perfettamente applicabile in caso di effrazione. Quindi li rinchiudono in attesa del mattino per portare a termine l'esecuzione.

Pablo già pregusta l'assassinio, ma Pedro ha le idee ben chiare in materia

Ovviamente i paperi sfuggono ai due scavando a mani nude nel terreno e si dirigono alla piramide

Perché sì, il tesoro prima della vita dei propri parenti

Dove arriva la fregatura per il gruppo. Una guida (cosa ci faccia lì a quell'ora di notte è un mistero) li informa che il tesoro l'ha già trovato qualcuno. Chi?

E chi altrimenti?

Paperone la prende sportivamente
Ma d'altronde la colpa è della guida, con che coraggio chiedi soldi a ZP?

E insieme ai nipoti fugge. Insomma, niente tesoro e niente gloria.

Commento: La storia di per sé è scorrevole e ha una buona trama. Chierchini ha il suo classico tratto, niente di tremendo per gli standard dell'epoca ma niente di estremamente curato, sicuramente meglio di quello di certe storie attuali (con tutto il rispetto per quello che comunque rimane un maestro del fumetto Disney), anche se non mi spiego il perché delle onomatopee palesemente incollate all'ultimo. Nel complesso è una storia del Martina classico, quello in cui Zio Paperone si merita il furto di materasso o le botte. O entrambe.

TOPOLINO E LA SCORTESE CORTESIA
Le matite sono di Carson Van Osten, gli inchiostri di Steve Steere. L'autore, chissà perché, ha scelto l'anonimato

Trama: I Topolinesi si odiano tutti mancano di buone maniere, quindi Topolino e Pippo decidono di mostrare loro cos'è la cortesia. Finiscono però per combinare un disastro dietro l'altro, e alla fine vengono arrestati. Da chi, vi state chiedendo?

Dallo sceriffo Gamba

Comunque subito dopo la gente capisce che non volevano fare nulla di male e PER MAGIA l'intera città diventa un esempio di cortesia. Finale a tarallucci e vino.

Commento: Storia riempitiva, ma menzione d'onore per qualcuno che finalmente ha il coraggio di dire al Topastro di farsi una bella sporta di cazzi suoi.

La dovrebbero dire più spesso questa frase

ZIO PAPERONE E IL REPORTAGE SU "MISTER PEDONE"
Autore anonimo come al solito per i riempitivi, disegni di Tony Strobl e inchiostri di Steere

Trama: Zio Paperone, Paperino e Paperoga decidono di fare un reportage per il Papersera sui pedoni. Zio Paperone viene investito tre volte, Paperino si dimostra immune al dolore quando una macchina gli passa sul piede e abbiamo una sottotrama sulla schiena di Zio Paperone che si blocca quando fa ginnastica e si sblocca quando viene investito o colpito con la portiera. Oltre alla sottotrama del boy-scout figlio di una ricca donna che occupa diverse pagine e non ha alcuna rilevanza. Il tutto in dodici pagine. Roba che neanche il Maestro Fanton.

Commento: Le battute non fanno ridere e non ci sono disegni o vignette particolarmente interessanti. Non so che altro dire.

PAPERINO E LE DIMISSIONI IN TRONCO
Storia di Carl Fallberg, disegni di Strobl e inchiostri di quella buon'anima di Steere

Trama: Paperino viene assunto come Ranger nel nuovo parco di Paperopoli. Combina disastri, innocui o regolarmente risolti da Qui, Quo e Qua. Si scopre che il "cervello elettronico" (si sa che i ranger ne hanno sempre uno per le assunzioni) lo ha scelto per sbaglio, e sta per essere licenziato quando riesce a salvare il trio QQQ dal cadere da un tronco sospeso. Viene confermato, MA si dimette perché 

Sono l'unico a cui questa spiegazione sembra non aver senso? Sì? Ok

Commento: Fallberg scrive una storia semplice, basata su un insieme di scene brevi che si sommano bene, Anche Strobl crea dei buoni disegni. Insomma, la storia è il riempitivo migliore del numero.

TOPOLINO E L'EROICO ANTENATO
Carlo Chendi e Marco Rota. Oro puro in un numero del genere.

A Topolino e l'eroico antenato avrei dedicato volentieri più spazio, come quello di Zio Paperone e il Tesoro di Montezuma. Sfortunatamente questa storia manca del finale nel mio numero di Topolino. Questi quarant'anni sono stati impietosi con lui, poveretto, anche perché li ha passati nella soffitta di mia nonna. Quindi, parlerò di quello che ho.

Trama: Un compagno di classe di Tip e Tap, Alvin (non lo scoiattolo, grazie al signore) si vanta del suo avo eroe nel Far West. Topolino rivela che anche loro hanno un antenato eroe, che militò nel Settimo Cavalleggeri a Forte Hapake, e che esiste anche un film su di lui. Ovviamente, l'amico non ci crede, quindi il topo si procura una copia del film e la proietta in salotto per Tip, Tap e Alvin.
Nel film assistiamo a un attacco indiano al forte dove militano il Caporale Topolino, il suo cane Pluto e il Sergente Pippo. Gli indiani, non potendo prendere il forte, decidano di assediarlo. A complicare le cose c'è un imprevisto: il Comandante viene morso da un serpente e nonostante il primo soccorso di Topolino

Per inciso, questa immagine è più adatta al giovedì di tutte quelle che pubblicano in quel maledetto giorno messe insieme

Rischia di non farcela. Perciò Topolino, dopo aver incatenato Pippo per impedirgli di inseguirlo, si mette in viaggio per raggiungere il villaggio. Lungo la strada arriva a un vecchio ranch dove incontra alcuni uomini che gli offrono riparo nella stalla. Quella notte, incuriosito, si avvicina alla casa e scopre che gli uomini hanno rapito la figlia del capo degli indiani per fargli attaccare i soldati, contando sull'intervento dell'esercito per potersi appropriare dei territori indiani.

Questo lo considero uno dei piani migliori della storia di Topolino

Topolino prova a fermarli, ma viene steso da uno dei soldati e tutto rimane nelle mani di Pluto, che riesce a fuggire e tornare a salvarlo. Libero, Topolino salva la bambina e la riporta agli indiani, che si offrono quindi di farsi portare dal villaggio il siero per salvare il capitano. E qui la mia storia si interrompe. Posso solo supporre che poi il capitano si salvi perché sto leggendo Topolino.

Commento: Sicuramente è la storia migliore del numero, una spanna sopra quella di Zio Paperone. I disegni di Rota, per quanto non il suo meglio, sono sicuramente ben fatti, e la storia di Chendi ha una trama solidissima.

EDIT: Grazie al buon Simone Pagani, del gruppo Telegram "The A.F. Society", ho avuto il finale della storia. I cattivi vengono catturati, il dottore salva il Comandante e il film finisce con Topolino afflitto da un annoso problema.

Dato però che l'amico di Tip e Tap è stronzo, e insiste nel dire che il suo antenato era più importante perché gli hanno dedicato una statua, Topolino, da buon benestante, ne fa costruire una per il proprio antenato. E tutti sono felici, tranne l'antenato costretto a impalmare la ragazzina indiana.

E questo era Topolino 829. Nel complesso, per essere del '71, direi che è un buon numero. In fondo, e lo sappiamo fin troppo bene, su Topolino è passato molto di peggio.